Come prepararsi per le preselezioni.
Il segreto dell’essenziale.
Qualche
giorno fa mi è capitato di leggere questa breve storiella; ve la riporto perché
mi ha ricordato una cosa che poi vi racconterò.
Uno studioso che attraversava un fiume
su di un traghetto chiese al battelliere:
- Conosci le scienze matematiche?
- No. È grave?
- Gravissimo! Hai buttato al vento
almeno un quarto della tua vita. Conosci almeno l’astronomia?
- È qualcosa che si mangia?
- Ignorante! Hai perso almeno metà
della tua vita. E la letteratura la conosci?
- Neanche.
- Sei uno sciagurato. Hai sprecato tre
quarti della tua vita.
Il traghetto, in quel momento, affondò, e il battelliere gridò al
filosofo:
- Tu, sai nuotare?
- No!
- Allora perdi i quattro quarti della
tua vita.
Morale: è
sempre importante conoscere l’essenziale, ciò che è indispensabile per ciò che dobbiamo fare.
Certo,
possibilmente mai fermarsi a quello. Però, senza l’essenziale, pur avendo tutto
il resto, si rischia di perdere...nel nostro caso, il concorso!
Tre
anni fa sono stato fuori dalla caserma di Foligno dove le ragazze e i ragazzi
affrontano la prima prova dei test logico-deduttivi, la preselezione, dove in
media passa un candidato su quattro.
Dopo
l’ingresso dei ragazzi, fuori si trovavano solo i genitori che cominciavano a
confrontarsi tra loro. Ne ho sentite di tutti i colori...
“Mia
figlia si è letta tutto il dizionario dei sinonimi”. “Mia figlia si è letta
tutto il dizionario di inglese”. “Mio figlio ha frequentato per un anno una
scuola che lo ha preparato a puntino, gli hanno insegnato anche a fare il
cubo!”. “Mio figlio si è imparato a memoria tutti i gradi”. Frasi simili, le ho
sentite pronunciare da più persone.
Alla
fine, so per certo, che molti di questi non hanno neppure passato le preselezioni.
L’esito negativo che ha avuto una ragazza mi ha particolarmente colpito.
Piangeva abbracciata ai genitori, erano vicino a me, mi sono avvicinato per
consolarla. Anche i genitori erano affranti, mi dissero che avevano fatto
frequentare alla ragazza una scuola “specializzata” in questi concorsi per
circa un anno. Si è impegnata tantissimo. Una ragazza che al liceo andava molto
bene, voti alti. Eppure, non ce l’ha fatta. Ho sbirciato la graduatoria...era
oltre l’ottocentesimo posto (ne passavano poco più di 400), con una votazione
piuttosto bassa, nonostante le sue eccellenti capacità scolastiche.
Come
è potuto accadere che questi ragazzi “così preparati” non ce l’abbiano fatta? È
successo perché hanno perso tempo ed energie (e soldi!) a studiare e prepararsi
su cose che non servono!!! Il bello è che alcuni consigli glieli avevano dati
proprio ai corsi di preparazione che hanno frequentato...una seconda
scuola...che ha fatto fare al figlio e ai genitori tantissimi sacrifici (tempo, energie e...soldi).
Cercare
di “imparare a memoria” un dizionario è impossibile; leggerlo...a che serve?
Sicuramente a perdere tempo ed energie.
Imparare
a fare il “cubo” e imparare a memoria i gradi militari non serve proprio a
nulla!!! Vi assicuro che fra le domande
NON ci sarà mai quella che vi chiede quante stelle ha un maggiore dell’esercito.
Le/I
ragazze/i devono essere pronti ad affrontare il concorso con un approccio dedicato
agli argomenti che tratteranno i test logico-deduttivi delle prove di
preselezione. È importante sapere come comportarsi durante la prova; come
rispondere alle domande...
Tutto
il resto, lo imparano già al liceo.
Ultimi
consigli per le/i ragazze/i: nel tempo libero leggete, documentatevi. Se
volete qualche consiglio, scrivetemi! Mi raccomando però, che le fonti siano
ufficiali e attendibili.
Al
liceo studiate, applicatevi; dite ai vostri professori di spiegarvi meglio le
cose che non capite...perché voi volete frequentare la Scuola Militare! Saranno
orgogliosi di aiutarvi!
P.S. Se l’articolo ti è piaciuto o meno, non fare il timido e lasciami un commento qui sotto.
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